Il cartamo (noto anche con la locuzione di falso zafferano o zafferanone) è una pianta molto antica e con una lunga tradizione alle sue spalle. Un buon numero di esemplari, infatti, furono rinvenuti in alcune tombe Egizie risalenti al 3.500 a. C e delle sue proprietà benefiche vi è già traccia in alcuni testi di medicina cinese risalenti all’anno 1.000.

Con il passare degli anni il cartamo ha mantenuto inalterato il proprio fascino e le proprie peculiarità che lo rendono, ancora oggi, una pianta estremamente versatile ed adatta a molteplici usi in svariati settori.

Nel nostro articolo, oggi, cercheremo di approfondire l’argomento occupandoci di:

  • Cos’è il cartamo?
  • Quali utilizzi per il cartamo?
  • Considerazioni conclusive

Cos’è il cartamo?

Benché sia di larghissimo utilizzo il suo nome non è noto a tutti e sono in molti a chiedersi cosa sia il cartamo.

Si tratta di una pianta originaria delle zone asiatiche, ma che si è diffusa, nel tempo, anche in Africa e nel bacino del Mar Mediterraneo.

Il cartamo, per la sua proliferazione, necessita di temperature non inferiori ai 7 gradi e per questa ragione cresce agevolmente in Spagna e Portogallo mentre alle nostre latitudini può essere coltivato soltanto nelle aree meridionali.

Oggi il maggior produttore a livello mondiale è l’India seguita da Stati Uniti e Messico.

Il cartamo appartiene alla specie delle Asteracee ed è una pianta a fusto eretto che può raggiungere anche altezze ragguardevoli (fino a un metro).

Le sue foglie si presentano visivamente con una forma ovale che, nella parte superiore della pianta, sono particolarmente spinose quasi a ricordare un carciofo.

Le radici della pianta sono fittonanti e molto lunghe; la produzione di fiori dalla vivacissima colorazione giallo-arancio è particolarmente abbondante.

Il cartamo viene agevolmente seminato in terreni ben strutturati e privi di ristagni idrici; nonostante la pianta necessiti di acqua per la sua crescita, infatti, è in grado di procurarsela da sè grazie alle lunghe radici mentre è indispensabile una buona esposizione alla luce diretta.

La coltivazione intensiva della pianta conduce, in via generale, ad una buona resa; la raccolta viene fatta a completa maturazione grazie all’ausilio di strumenti meccanici (mietitrebbie) e viene successivamente destinata al mercato ove i prodotti finiti trovano largo impiego in numerosi settori.

Della pianta, in effetti, non esiste materiale di scarto non riutilizzato efficacemente.

Scopriamo ora, nel dettaglio, gli utilizzi principali a cui il cartamo si presta.

Quali utilizzi per il cartamo?

La pianta, come abbiamo già avuto modo di dire è estremamente versatile ed le sue modalità di utilizzo assai numerose.

Il cartamo come colorante

Dalla corolla del fiore si estraggono due colori (il cremisi ed il giallo) che furono apprezzati fin dall’antichità come coloranti per stoffe e tessuti.

Uno dei principali impieghi del cosiddetto cardo da colore, in effetti, fu in principio la tintura di abiti in lana e seta; mentre in estremo Oriente veniva utilizzato per realizzare bellissimi tappeti.

La cartamina (il pigmento rosso estratto dai fiori) oggi, invece, trova largo impiego nell’industria cosmetica.

Il cartamo in cucina

Il cartamo trova largo impiego anche in cucina come sostituto naturale del ben più costoso zafferano che riesce a sostituire grazie alla sua vivida colorazione benché non ne condivida lo stesso sapore intenso.

Nell’industria dolciaria, invece, viene utilizzato come addensante per creme e budini.

L’olio estratto dai semi di cartamo, invece, viene consumato prevalentemente a crudo come condimento per carni ed insalate.

Il cartamo in pittura

Uno degli impieghi più recenti per l’olio di cartamo è quello che riguarda l’industria dei colori utilizzati per dipingere (e le vernici in genere).

L’olio, in effetti, grazie alla sua consistenza e proprietà, risulta essere un ottimo diluente per colori ad olio e un buon fluidificante per la pasta pittorica. Utilizzato da solo, steso sulla tela dipinta, regala trasparenze e sfumature pregevoli.

Il cartamo come pianta medicinale

Già noto in medicina cinese per le sue proprietà terapeutiche, il cartamo è un connubio di virtù terapeutiche. A tal scopo si utilizzano le foglie, i fiori ed i semi.

L’infuso di cartamo, ad esempio, viene utilizzato per le affezioni a carico delle alte vie respiratorie (tosse e raffreddore) mentre l’olio vanta proprietà purganti e trova impiego nelle patologie dell’apparato intestinale.

Il cartamo, grazie all’elevata concentrazione vitaminica, inoltre è ingrediente principe di un gran numero di integratori alimentari (soprattutto quelli che prometto una maggior energia fisica e una ritrovata virilità).

Il cartamo in cosmetica

Già utilizzato fin dai tempi più antichi per le sue colorazioni brillanti come pigmento di scena nell’antico teatro giapponese, la pianta oggi interviene fattivamente nella produzione cosmetica.

Il cartamo, in effetti, viene impiegato nella realizzazione di belletti e rossetti mentre l’olio è un vero concentrato di lusso che trovo ampio utilizzo per trattamenti di bellezza (soprattutto per pelli secche o aggredite dalla couperose), maschere viso, contorno occhi e nei massaggi al viso ed al corpo.

Grazie alle sue proprietà nutrienti e alla profumazione gradevole, l’olio di cartamo trova impiego nelle pratiche di aromaterapia.

Conclusioni

In conclusione, dunque, possiamo definire il cartamo come un prezioso alleato nella nostra vita quotidiana; l’elevato contenuto vitaminico lo rende indispensabile con coadiuvante fitoterapico in numerose affezioni mentre del tutto speciale è il contributo che l’olio sa regalare come preziosa coccola al nostro organismo.