L’olio essenziale di lavanda può essere utilizzato per molteplici scopi: garantire un tocco fresco e gradevole ad armadi e cassetti, inebriare la casa con la sua piacevole fragranza, annullare tensione nervosa e insonnia, allontanare le zanzare, ecc. Ha anche proprietà battericide che lo rendono un valido antibiotico naturale.
Questo olio è ottenuto per distillazione in corrente di vapore delle sommità fiorite, un metodo complesso difficilmente replicabile tra le proprie mura domestiche. Tuttavia è possibile preparare degli oleoliti utilizzando i fiori del giardino e scegliendo come base un olio vegetale, come, ad esempio, l’olio extra vergine d’oliva, quello di mandorle o di germe di grano.
Per produrre l’olio essenziale di lavanda fai da te esistono due metodi:
- metodo a freddo;
- metodo a caldo;
Il risultato sarà un olio essenziale meno concentrato di quelli in commercio ma che unisce l’utile al dilettevole, regalando un benessere generale.
Olio essenziale di lavanda: metodo a freddo
Per produrre l’olio essenziale di lavanda fai da te con il metodo a freddo occorre avere a disposizione i fiori di lavanda freschi, che vanno raccolti nel momento in cui raggiungono la massima concentrazione di principi attivi, e un olio vegetale. Per comodità si può usare l’olio extra vergine d’oliva, che in dispensa non manca mai, tuttavia è bene ricordare che se si ha intenzione di utilizzarlo sulla pelle, è più indicato l’olio di mandorle.
Dopo aver raccolto una quantità di fiori freschi sufficiente a riempire una tazza della capienza di 250 ml, è necessario lavarli e asciugarli con carta assorbente. A questo punto si inseriscono i fiori in una busta di plastica, la si chiude e la si schiaccia con l’ausilio di un pestello di legno oppure di un mattarello, per dare modo all’olio che si trova nelle parti aeree della pianta di uscire.
Al termine di questa operazione i fiori vanno messi all’interno di un vaso di vetro dotato di un’ampia apertura e di un tappo di sughero per la chiusura. Nel vaso si devono versare anche 250 ml dell’olio vegetale scelto. Il barattolo va subito riposto in un luogo tiepido avendo l’accortezza di tenerlo lontano dai raggi diretti del sole. Quando la lavanda avrà ceduto tutto il suo aroma all’olio, ovvero dopo circa 24-48 ore, si procede al filtraggio di quest’ultimo attraverso una garza di cotone e versandolo in boccettine dal vetro scuro dotate di contagocce.
Se si vuole ottenere una fragranza ancora più forte e concentrata basta aggiungere all’olio appena prodotto altri fiori trattati nella stessa maniera sopra descritta, lasciarli a riposo per altre 24-48 ore e filtrarli nuovamente.
Metodo a caldo
In alternativa si può usare il metodo a caldo che prevede la cottura dei fiori di lavanda. In questo caso bisogna diminuire le dosi della pianta (ne serve 1/4 della tazza da 250 ml), mentre la quantità di olio rimane invariata, cioè sempre 250 ml. I fiori vanno subito messi nell’olio, senza sottoporli al trattamento descritto per il metodo a freddo, e il tutto va messo in un tegame capiente dal fondo spesso e cotto a bagnomaria. Trascorse 6 ore dall’inizio della cottura la soluzione oleosa avrà assorbito il profumo dei fiori di lavanda, quindi non rimarrà che farla raffreddare e filtrarla attraverso la garza di cotone.
A questo punto è bene fare qualche precisione in merito alla conservazione. L’olio essenziale di lavanda fatto in casa si conserva per 6 mesi dalla sua realizzazione. È importante conservarlo in boccette di vetro scuro in grado di proteggere l’olio essenziale dalla luce, in quanto questa può alterarne il profumo e provocare lo sviluppo di sostanze nocive. Inoltre, per evitare che irrancidisca, si raccomanda di tenerlo lontano da fonti di calore.
Il contagocce è indispensabile perché, come sappiamo, l’olio essenziale viene usato in piccole quantità essendo molto concentrato e ricco di molecole attive, alcune delle quali in dosi eccessive potrebbero avere degli effetti collaterali.
Olio essenziale di lavanda fai da te: vantaggi
Riassumendo, produrre l’olio essenziale di lavanda fai da te è molto semplice, sia che si utilizzi il metodo a freddo che quello a caldo. L’importante è avere a disposizione un olio vegetale e raccogliere i fiori quando i principi attivi hanno raggiunto il massimo della concentrazione. Ci vogliono solo due giorni (o 6 ore di cottura) affinché la lavanda ceda il suo aroma all’olio.
Se si ha intenzione di regalare alcune boccette, si possono mettere ad essiccare un po’ di rametti di lavanda da utilizzare in seguito per decorare i vasetti regalo.
L’olio essenziale di lavanda è la fragranza più utilizzata per profumare gli armadi e la casa. Non che sia difficile da reperire, ma producendolo in casa si possono sfruttare appieno i benefici di questa pianta in modo del tutto naturale. Ogni volta che si avrà voglia di sentirsi avvolti dall’aroma di lavanda, basterà metterne qualche goccia in un brucia essenze.
Va infine ricordato che oltre che per la sua fragranza, la lavanda può essere sfruttata per le sue proprietà benefiche. Nello specifico ha un effetto rilassante, antidepressivo e cicatrizzante.